…Parliamo di IPERGLICEMIA!

Che cos’è???

Si parla di iperglicemia quando il tasso di glucosio nel sangue sconfina nell’anormalità per eccesso:

 

Valori glicemici a DIGIUNO (mg/dl) *

IPOGLICEMIA

< 60

NORMALE

60-110

IPERGLICEMIA

> 110

Alterata glicemia a digiuno (IFG)*

100-125

Diabete

>126

 

* Durante la giornata oscillazioni che vanno dai 60 ad 140 mg/dl sono considerate normali. Si parla diiperglicemia postprandiale quando dopo due ore dal pasto la glicemia supera i 140 mg/dL.

 

Proprio come l’efficienza di un motore dipende dall’ottimale iniezione di benzina nei cilindri, per funzionare al meglio l’organismo necessità delle giuste quantità di glucosio, che rappresenta una fonte energetica pressoché indispensabile per le cellule (soprattutto per globuli rossi e cervello).

Anche quando le concentrazioni ematiche di glucosio divengono eccessive (iperglicemia) un organismo sano è perfettamente in grado di gestire la situazione

1) aumentando il rilascio di insulina (un ormone prodotto dal pancreas che favorisce il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, che lo utilizzano a fini energetici o lo convertono in acidi grassi);

2) inibendo la secrezione degli ormoni che aumentano la glicemia (iperglicemizzanti).

Nelle situazioni opposte, cioè quando il glucosio ematico scarseggia (ipoglicemia), l’organismo interviene in maniera diametralmente opposta, riducendo la secrezione di insulina ed aumentando quella degli ormoni iperglicemizzanti, come il glucagone ed i glucocorticoidi. Si viene così a creare un fine meccanismo di controllo dei livelli glicemici, che diminuiscono nel digiuno prolungato(ipoglicemia) ed aumentano dopo un pasto abbondante (iperglicemia). Quando qualcosa in questo meccanismo omeostatico si rompe, il controllo glicemico risulta deficitario e l’eccesso o il difetto di glucosio determinano una serie di problemi all’organismo.

 

…Quando??

 

L’iperglicemia è una condizione clinica caratterizzata dalle “tre P”:

–       poliuria: aumento della quantità di urina emessa durante la giornata;

–       polidipsia: aumento della sete;

–       polifagia: aumento della fame;

 

Altri sintomi comuni in condizioni di iperglicemia sono la perdita di peso (quando la condizione cronicizza), l’annebbiamento della vista, la facile affaticabilità, la nausea ed il vomito, la sonnolenza, l’arrossamento e la disidratazione cutanea, la xerostomia (scarsa ed alteratasecrezione salivare), l’alito acetonemico (odore di frutta matura) e le infezioni da candida. La diagnosi di iperglicemia acuta si pone attraverso una comune analisi del sangue volta a dosare il glucosio ematico.

Cause di iperglicemia

 

IPERGLICEMIA DA STRESS: in condizioni di stress fisico

 

IPERGLICEMIA DA FARMACI: nel diabetico in terapia ipoglicemizzante. I cortisonici, mimando l’azione del cortisolo, aumentano le concentrazioni sieriche di glucosio al pari dell’ epinefrina (adrenalina). Tra gli altri medicinali che favoriscono l’iperglicemia ricordiamoi beta bloccanti.

 

IPERGLICEMIA PER ABITUDINI COMPORTAMENTALI: ridurre bruscamente il livello di attività fisica o consumare un pasto ricco di carboidrati contribuisce, soprattutto nel paziente diabetico, ad elevare significativamente i livelli glicemici.

…E adesso le 6 regole per controllare la glicemia e il peso corporeo!

 

1-    Limitare la quantità di carboidrati, soprattutto – ma non esclusivamente – quelli semplici (zucchero, dolci, cereali e derivati da farine raffinate).

2-    Limitare il consumo di snack, prodotti dolciari e bevande zuccherate

3-    Non eccedere con il consumo di carboidrati a medio indice e ad alto carico glicemico (pasta, pane, patate, cereali ecc.), ma preferire alimenti integrali ricchi di fibre, come la frutta, la verdura ed i cereali integrali.

4-    Ripartire uniformemente i nutrienti nei vari pasti evitando i pasti a base di soli carboidrati (per esempio 100 grammi di pasta in bianco aumentano di più la glicemia rispetto a 80 grammi di pasta al tonno e pomodoro e sono anche meno sazianti)

5-    Non fare pasti troppo abbondanti, ma suddividere l’apporto calorico in almeno quattro/cinque pasti giornalieri; ricordiamo infatti che per tenere sotto controllo la glicemia è molto importante non solo la qualità ma anche la quantità dei nutrienti assunti con la dieta (com’è logico pensare un cucchiaino di zucchero, pur avendo un indice glicemico alto, causa un incremento glicemico inferiore rispetto a 100 g di pasta integrale)

6-    Leggere sempre le etichette ed i valori nutrizionali, moderare l’utilizzo di cibi che contengono sciroppo di glucosio e/o sciroppo di fruttosio e/o amido di mais.

7-    Aiutati con la fitoterapia!

 

 

… Per esempio….

II baccello di fagiolo è conosciuto da tempo come diuretico con un’azione favorevole

sulla ritenzione idrica e l’edema. Il suo interesse nelle cure dimagranti è dovuto al suo

 contenuto in fibre (cellulosa, polisaccaridi): queste fibre naturali rallentano e regolano

l’assorbimento dei glucidi (zuccheri), riducendo la secrezione di insulina. 
E’ infatti l’insulina ad essere responsabile dello stoccaggio dei glucidi sotto forma di grassi nelle cellule adipose.