SINDROME DEL COLON IRRITABILE

Per Sindrome del colon irritabile si intende un disturbo dovuto ad un cambiamento rispetto al normale delle contrazioni dei muscoli intestinali, che dovrebbero contrarsi e distendersi seguendo un ritmo coordinato per spostare gli alimenti che dallo stomaco attraversano il tratto intestinale verso il retto. Si può manifestare con diarrea, stipsi, gonfiori e dolori addominali.

Le cause non sono ancora chiare, sicuramente entrano in gioco fattori ormonali, nervosi, abuso di farmaci ma anche stile di vita e alimentazione scorretti.

E’ importante, quindi, adottare certi comportamenti ed un’ alimentazione che se anche non vanno a risolvere il problema, quanto meno ne vanno a ridurre i sintomi. I principali sintomi che si riscontrano sono:

  1. dolore associato a rallentato transito intestinale (sindrome del colon irritabile con prevalenza di stipsi)
  2. dolore alleviato dalla evacuazione
  3. marcata, visibile, distensione addominale
  4. sensazione soggettiva di incompleta svuotamento intestinale in più del 25% delle evacuazioni
  5. mucorrea in più del 25% delle evacuazioni

Studi più recenti però hanno chiarito il principio secondo il quale per porre la corretta diagnosi di sindrome del colon irritabile, i pazienti devono manifestare in maniera continuativa e per almeno 3 mesi nell’arco dell’ultimo anno, almeno 3 dei seguenti sintomi:

 

Dolore o disturbo intestinale caratterizzato da:

1. sollievo alla evacuazione

2. associato al cambiamento della frequenza delle evacuazioni

3. associato al cambiamento della consistenza delle feci

Ulteriori sintomi includono:

a) modificazioni della frequenza delle evacuazioni,

b) modificazioni della forma delle feci

c) modificazioni del passaggio delle feci

d) distensione addominale e soggettività di gonfiore.

L’incidenza è marcatamente differenziata da nazione a nazione.

Approssimativamente il 50% della popolazione affetta da sindrome del colon irritabile, riferisce l’inizio della   sintomatologia a prima  dei 35 anni di età

La comparsa di sintomi nella popolazione che ha superato i 40-45 anni di età, può essere attribuito allo sviluppo di una sindrome del colon irritabile, solo dopo aver escluso la presenza di patologie organiche (stenosi diverticolari, neoplasie etc.)

La dieta tende a incrementare l’apporto di fibra idrosolubile (frutta, ortaggi, legumi passati),maggiormente indicata a normalizzare la motilità intestinale senza irritare le mucose.

Importantissimo è fare attività fisica: stimola la circolazione sanguigna e quella linfatica, il metabolismo dei grassi, l’ossigenazione delle cellule e tante altre funzioni. Si dovrebbero fare soprattutto quei movimenti utili a tonificare i muscoli dell’addome. Sono ottime le passeggiate, salire le scale a piedi, andare in bicicletta e, se possibile, cercare di ritagliare un piccolo spazio nella giornata, bastano 20-30 minuti, per fare qualche esercizio specifico per i muscoli addominali. Infine, se proprio non si riesce quotidianamente a ritagliare del tempo per programmare un po’ di movimento, almeno bisogna cercare di ridurre le occupazioni sedentarie, come guardare la televisione o stare davanti al computer fuori dell’orario di lavoro.

Piccole regole:

  1. Evitare: Cibi integrali, legumi secchi interi, frutta e verdura fibrose (ricche di fibra indigeribili: uva, fichi, pera, prugne),caffè, tè, cacao, bibite e bevande alcoliche ,spezie, selvaggina, carni fibrose ricche di tessuto connettivo.
  2. Masticare i cibi lentamente e accuratamente, in modo da favorire il processo digestivo e preferire piatti semplici, evitando cibi elaborati e ricchi in grassi che andrebbero ad aumentare il carico e il lavoro dell’intestino. Le cotture ideali sono ai ferri o al vapore. Evitare assolutamente le fritture.
  3. Bere almeno 1,5 – 2 lt di acqua naturale al giorno. Contenere invece il consumo di: tè nero, caffè, bevande a base di cola, cioccolata in tazza, vini e superalcolici, acqua e bevande dolcificate, colorate, gassate. Le bevande non devono essere fredde.
  4. Utilizzare probiotici che portano ad una riduzione della produzione di gas e quindi ad un miglioramento nel dolore addominale.
  5. Le fibre solubili (contenute in avena, legumi e frutta fresca, soprattutto nelle mele, nelle pesche e negli agrumi) promuovono la crescita di flora intestinale protettiva (azione prebiotica), regolarizzano la funzione intestinale e riducono la microinfiammazione correlata all’intestino irritabile.
  6. Per quanto riguarda pane, pasta, riso, cereali e derivati, vanno evitati tutti gli alimenti preparati con farina integrale. Si possono tranquillamente mangiare: riso bianco ben cotto, semolino, grissini e cracker senza grassi, fette biscottate e pane tostato. Meglio evitare: pane bianco molto lievitato, pane integrale, pane alla crusca, mollica di pane fresco, pane ai cereali, riso e pasta integrali, brioches e prodotti industriali da forno, merendine confezionate, biscotti di produzione industriale.
  7. Per quanto riguarda la carne, non sono raccomandate le carni salate, molto grasse e affumicate, la trippa, salumi grassi crudi e cotti, insaccati, lumache, tutta la cacciagione e la selvaggina. Sono da preferire carni bianche o rosse magre: pollo, tacchino, coniglio, vitello, manzo, purché sempre ben sgrassati e/o privati della pelle. Tra i salumi vanno bene prosciutto cotto e affettato di tacchino, saltuariamente prosciutto crudo e bresaola.
  8. Lo stesso discorso vale per il pesce: niente salmone affumicato, acciughe, sardine, pesce fritto, ostriche, capesante e tutti i molluschi o i frutti di mare in genere, scegliendo invece sogliola, orata, branzino, platessa, nasello, da lessare o cuocere alla griglia.
  9. I latticini (SE TOLLERATI) sono da consumarsi sempre in quantità moderate, dando la precedenza a: yogurt magro, ricotta fresca, stracchino, parmigiano, latte scremato, ed evitando i formaggi stagionati grassi e/o fermentati, come gorgonzola, mascarpone, pecorino, taleggio, emmenthal, fontina stagionata, e il latte o yogurt interi.
  10. Per quanto riguarda le verdure, è meglio consumarle cotte e passate, oppure anche finemente tritate. INIZIALMENTE preferire patate (cotte al forno, a vapore o purea), lattuga, crescione, indivia; Evitare: radicchio, finocchio, sedano, cicoria, cipolla, legumi (piselli, fagioli, ceci, fagiolini, etc.), cavolfiore, cavolo, broccoli, rape, verze, carciofi, melanzane, funghi, peperoni, asparagi e, in genere, tutte le verdure “dure”, contenenti molto “gambo”.

I legumi possono essere consumati sotto forma di passato o in purea.

IN SEGUITO, sempre cotte e in modeste quantità, possono essere usati anche asparagi, barbabietole, erbette, fagiolini, finocchi, funghi freschi, pomodori, scarola, sedano,zucchine. Passare alla verdura cruda solo quando sia intervenuto un netto miglioramento, aggiungendo eventualmente anche cavoli, cicoria, rapanelli, cipolle, porri, rape e peperoni, tenendo però conto delle tolleranze individuali per questi cibi.

  1. Per quanto riguarda la frutta, evitare: avocado, cocco, cachi, uva, fichi, fichi d’india, castagne, zucca, ciliegie, fragole, anguria, melone, prugne, frutti di bosco, noci, nocciole, mandorle, datteri, pinoli, e tutta la frutta essiccata. Preferire ananas, arance, limone, mandarini, mele, pompelmo. Inoltre è sempre meglio consumare la frutta senza buccia e lontano dai pasti: subito dopo il pasto, infatti, specialmente se associata ai carboidrati, può fermentare e dare quindi fenomeni di gonfiore. L’ideale sarebbe mangiare frutta cotta.
  2. Il condimento migliore è sempre l’olio extravergine di oliva, mentre è meglio bandire dalla tavola aceto, pepe, peperoncino, senape, spezie e aromi piccanti (salse, curry, ketchup).
  3. L’unico dolce consentito è il miele. Altri dolci, come cioccolato, frittelle, pasta sfoglia e dolciumi da forno o preparati con creme a base di uova e di cioccolato, panna montata e gelati sono sconsigliati.
  4. Importante ripristinare la tendenza alla regolarità della funzione intestinale; sfruttare i naturali riflessi di svuotamento intestinale: evacuare sempre alla stessa ora, sfruttare il riflesso gastro-colico, particolarmente valido dopo la prima colazione del mattino.