BAMBINI, ALIMENTAZIONE E SPORT

Quanti bambini conoscono davvero cosa vuol dire mangiare bene?

Quali mezzi abbiamo a disposizione per far apprendere loro questo concetto?

Il problema è solo cosa mangiare o anche quando, dove e soprattutto quanto?

 

In seguito allo studio ZOOM8, indagine condotta nel 2009/2010 all’interno del progetto “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”, promosso dal Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, più del 60% dei bambini in sovrappeso prima della pubertà, lo sarà anche durante l’età adulta. Ciò comporta un onere per il Servizio sanitario nazionale, in quanto l’obesità è un fattore predisponente per le patologie cronico-degenerative non trasmissibili e per l’aumento, quindi, del numero di accessi al SSN e di prestazioni sanitari e in età adulta.

Recenti indagini finalizzate ad approfondire le conoscenze sui comportamenti alimentari e gli stili di vita nei bambini della scuola materna e primaria in diverse regioni italiane, tra cui lo studio sopra citato, hanno mostrato che l’aderenza alle raccomandazioni internazionali dell’Organizzazione mondiale della sanità è, per la maggior parte, insufficiente, soprattutto per quanto riguarda la frequenza del consumo di ortaggi, frutta e legumi.(1)

 

Per uno stile di vita sano, però, è importante solo l’alimentazione?

 

Purtroppo no. Anche se negli ultimi tempi la percentuale di bambini che pratica attività fisica è in lieve aumento rispetto agli anni precedenti, rimangono alti i numeri che indicano trai i più piccoli il permanere di abitudini alimentari scorrette e di comportamenti sedentari. Questo è quanto emerso dall’ultima raccolta dati (condotta nel 2012 e riferita agli alunni della scuola primaria) di Okkio alla Salute, il sistema di sorveglianza promosso dal Ministero della Salute e dal CCM (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie) e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. (1) Questo è dovuto in parte all’ampia diffusione di forme di comunicazione e di intrattenimento quali internet, TV e videogiochi che, seppur rappresentando dei validi strumenti, dovrebbero essere utilizzati in modo equilibrato e corretto per non incorrere in problematiche quali disturbi della vista e della postura ma soprattutto ad un isolamento eccessivo del bambino chiudendolo in una visione individualistica e poco creativa. (2,3,4)

Per tutti questi motivi professionisti sanitari, nutrizionisti, educatori infantili e genitori ogni giorno sono alla ricerca del metodo giusto per far apprendere ai bambini i concetti base della buona nutrizione e l’importanza del movimento, il quale non è solo pratica sportiva, ma anche gioco, attività all’aria aperta, corsa e passeggiata.

La scelta di tali metodi non può ricadere solo sull’apprendimento scolastico o sull’istruzione in famiglia. Occorre, infatti, precisare che la società di oggi ha portato molte famiglie ad uno stile di vita sempre più frenetico con meno tempo per cucinare, stare insieme ai figli al momento dei pasti o portarli all’attività fisica. Per questo motivo se vogliamo stimolare i più piccoli a mangiare bene e muoversi, allora dobbiamo creare in loro la voglia di conoscere il mondo dell’alimentazione. Non è semplice, ma responsabilizzare i nostri figli vuol dire dar loro lo spazio, i mezzi e la fiducia di cui hanno bisogno per capire quando le loro scelte sono sbagliate. Un detto dice che l’imposizione lascia spazio agli alibi, mentre la responsabilizzazione educa; ecco da mamma, prima che da nutrizionista, cerco di creare in famiglia la consapevolezza delle proprie scelte alimentari giuste o sbagliate che siano. Questo perché ognuno ha la propria personalità in continuo cambiamento, ma ciò che invece dobbiamo cercare di mantenere immutato nel tempo è uno stile di vita sano. (2,5)

 

Alla luce di quanto sopra esposto ho realizzato con la collaborazione della Federighi Editori, il libro – gioco “Chi ha paura di Colagrasso”, il quale attraverso la storia di personaggi immaginari allegri e divertenti ha il fine di:

  • Educare bambini di età fra i cinque e gli otto anni a mangiare bene.
  • Portarli a fare scelte giuste ed equilibrate attraverso giochi e percorsi, ad esempio, ricercando il pasto giusto.
  • Far capire loro che troppe privazioni non sono necessarie come racchiude la morale finale.
  • Stimolarli a stare all’aria aperta, fare sport di squadra o comunque dell’attività fisica, richiamando spesso la frase “giocare insieme” .

Il tutto facendoli divertire in linea con il motto mio e della Federighi Editori: “Imparare giocando!”

La storia essendo pensata proprio per i bambini sarà illustrata in maniera esplicativa e divertente con un linguaggio semplice e diretto. Lo scopo del progetto, infatti non è quello di annoiare i bambini con racconti lunghi e prolissi, ma stimolare la loro mente e le enormi potenzialità che offrono attraverso giochi, percorsi e colori.

Non esistono particolari protagonisti o antagonisti, ma l’immagine di due stili di vita diversi; uno composto da solo cibi e abitudini sane, mentre l’altro sedentario e pieno di grassi. Nell’arco di una giornata questi nemici- amici si sfideranno per imporre a tutto il villaggio, le loro abitudini, ma il finale racchiude una morale a sorpresa troppo spesso trascurata.

 

Conclusioni

Una dieta scorretta e non equilibrata rappresenta uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cronico-degenerative, quali disturbi cardiovascolari, tumori e diabete mellito di tipo 2. Per questo motivo è importante la prevenzione del sovrappeso e dell’obesità che va iniziata già in età pediatrica, attraverso una dieta bilanciata e uno stile di vita sano. (1) Inoltre secondo le Raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità, al fine di migliorare le condizioni cardiorespiratorie, scheletriche e muscolari dei bambini occorre iniziare presto una pratica sportiva o almeno stimolare i nostri figli a muoversi. Infine una Metanalisi condotta nel 2011 in lingua inglese, esaminando la banca dati PubMed ed includendo un totale di 18.849 partecipanti di età compresa fra i 2 e i 19 anni, ha determinato l’effetto positivo della frequenza dei pasti sulla variazioni del peso corporeo nei bambini e negli adolescenti. (6)

Alla luce di quanto appena detto, dobbiamo promuovere non solo i “cibi buoni” e “cattivi”, ma uno stile di vita sano ed equilibrato rivolgendosi proprio a Loro, i bambini, patrimonio del nostro futuro.

 

 

Dr.ssa Frosali Benedetta

Biologa Nutrizionista

Specializzata in Scienze della Nutrizione Umana

 

Riferimenti Bibliografici

  1. http://www.salute.gov.it
  2. Griffhs MD (2002 The education benefits of videogames. Education and Health.
  3. Griffths MD (2003) Videogames: advice for parents and teachers. Education and Health
  4. Http://www.orosha.org/cergos
  5. www.ispesl.it
  6. http:// www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23569087.Eating Frequency and Overweight and Obesity in Children and Adolescents: A meta-analysis.

 

La nascita del mio primo libro e i laboratori didattici nell scuole!

laboratorio didattico, scuola primaria
laboratorio didattico, scuola primaria
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laboratorio didattico ,scuola dell’infanzia

 

Come per molte donne anche per me la maternità è stata una fase della vita molto speciale, potrei dire il periodo più bello, più intenso e più creativo. Infatti nonostante i continui cambiamenti d’umore, la nausea e la pancia contratta che mi obbligò a stare ferma a casa, la mia mente iniziò ad elaborare un’idea: Perché non creare qualcosa che possa aiutare i miei “clienti” più piccoli?

Così decisi di scrivere una piccola e semplice storia con personaggi buffi e immaginari che potesse guidare i bambini verso il mondo dell’alimentazione. Una volta ultimata la inviai alla casa editrice “Federighi Editori”, rinomata per le sue collane di libri per bambini e… come nelle favole… magia, magia furono entusiasti di accettare e stampare la mia storiella definendola semplice, divertente ma anche educativa.

A settembre 2014, quindi ho presentato il mio primo libro – gioco per bambini sull’alimentazione, intitolato “Chi ha paura di Colagrasso?”, ricco di giochi per non annoiare i piccoli lettori.

Non esistono particolari protagonisti o antagonisti, ma l’immagine di due stili di vita diversi; uno composto da solo cibi e abitudini sane, mentre l’altro sedentario e pieno di grassi. Nell’arco di una giornata questi nemici- amici si sfideranno per imporre a tutto il villaggio, le loro abitudini, ma il finale racchiude una morale a sorpresa troppo spesso trascurata. Ovvero: la vera ricetta per un buon stile di vita è composta da un po’ di entrambi, un po’ di sane abitudini e un po’ di Schifomix.

Il mio intento, però, non era solo scrivere un libro ma volevo creare uno strumento che guidasse i bambini a fare le giuste scelte culinarie senza troppe privazioni quindi, insieme alla titolare della casa editrice abbiamo iniziato a cercar di diffondere questo libro gioco nelle scuole materne e primarie creando dei veri e propri laboratori didattici.

Chissà a cosa porterà questa mia creazione, se riuscirò davvero a stimolare alcuni bambini verso le giuste scelte alimentari o se utilizzeranno il libro solo per colorare, come ancora fa mia figlia di 24 mesi, ma di certo mi sono divertita a scriverlo, a immaginarlo e a raccontarlo.

 

LA VERDURA

La Verdura

Con il termine verdura si indica generalmente l’insieme degli ortaggi, ossia alimenti vegetali costituiti da foglie, fiori e radici, per lo più coltivati negli orti. Le verdure sono indispensabili per il buon funzionamento dell’intestino e sono importanti dal punto di vista alimentare per il loro apporto di vitamine, sali minerali e fibra. Contribuiscono inoltre a dare un senso di sazietà, senza incidere molto nell’apporto calorico complessivo della dieta. Generalmente la verdura presenta un elevato contenuto di acqua e, se consumata cruda risulta ancora più ricca di vitamine, anche se queste dipendono dal tipo di raccolta, di conservazione e soprattutto dal tempo intercorso tra la raccolta ed il consumo. Infatti anche cotti leggermente nel nostro buon olio di oliva extra vergine è una sana alternativa oltre ad essere più digeribili.

Con le moderne tecniche di conservazione e di produzione in serra, oggi sono possibili raccolti continui anche là dove le caratteristiche climatiche renderebbero possibile la coltivazione solo per alcuni mesi all’anno. La crescita di ortaggi fuori stagione, in serra, comporta però un maggiore uso di fitofarmaci in quanto la maturazione non può avvenire naturalmente quindi è buona norma seguire la loro stagionalità per cogliere al meglio i valori nutrizionali.

La verdura può essere considerata, insieme alla frutta, la nostra “medicina naturale” proprio perché possiede notevoli proprietà medicinali.

In effetti molti integratori fitoterapicima anche numerosi medicinali di uso comune derivano dalle piante, quindi nonfar mai mancare a tavola questi alimenti è la miglior cura disalute e bellezza.

 

Di seguito illustriamo quali sono le preziose virtù di alcuni amici vegetali.

La lattuga, ricca di vitamine e sali minerali, ma soprattutto rilassante. Infatti ha un notevole effetto sedativo ed antispasmodico, consigliabile in caso di insonnia.

La carota e la zucca, particolarmente ricche di vitamina A, fitoestrogeni, B-carotene e sali minerali come il potassio (300 mg per 100 g), efficace regolatore intestinale.

Gli spinaci, contengono 660 mg di potassio, 62 mg di sodio e 4 mg di ferro, quindi ottimi nelle convalescenze e in caso di anemia.

Il cavolo, l’antitumorale per eccellenza,favorisce la guarigione delle ulcere gastriche e intestinali.

I rapanelli contengono forti dosi di vitamina C, stimolano il fegato e la cistifellea, sono diuretici e curano le bronchiti croniche.

Il finocchio aiuta la digestione, è diuretico e rinfrescante.

L’asparago è amico della memoria essendoricco di fosforo (80 mg).

Il prezzemolo contiene molta vitamina C, è depurativo e può essere indifferentemente consumato cotto o crudo, poiché la cottura non ne modifica il contenuto.

Il pomodoro è molto ricco di vitamine e sali minerali e aiuta la digestione.

Il porro è lassativo e diuretico, aiuta ad eliminare l’acido urico quindi è consigliato in caso di gotta e calcolosi urinaria.

La rapa è diuretica e balsamica, indicata nelle affezioni polmonari croniche e nel raffreddore.

Il cetrioloe ilsedano sono disintossicanti, depurativi e diuretici.

 

LE GAMME: 1,2 3…MA QUANTE SONO??

  1. I prodotti della prima gamma sono gli ortaggi e le verdure fresche;
  2. I prodotti della seconda gamma sono le verdure conservate sott’olio o sotto aceto;
  3. I prodotti della terza gamma sono le verdure surgelate;
  4. I prodotti della quarta gamma sono le verdure del tipo insalate, carote, sedano, ecc., puliti, preparati già tagliati, confezionati in vaschette e pronti per il consumo;
  5. La quinta gamma infine comprende i semilavorati già cotti.

 

 

CURIOSITA’ DA RICORDARE.

  1. Le verdure, poiché crescono a contatto con la terra, possono contenere residui di PESTICIDI o sostanze usate nelle pratiche colturali; per questo motivo occorre lavarle accuratamente prima del consumo a crudo.
  2. Non sono da ignorare inoltre, alcuni fattori anti nutrizionali presenti nelle verdure, come i nitrati e l’acido ossalico.
  3. Circa il 75 % della produzione italiana di verdura viene consumata allo stato fresco, mentre il restante 25 % è destinato all’industria conserviera.
  4. Le verdure fresche sono alimenti alcalinizzanti e contribuiscono a mantenere nell’organismo umano l’equilibrio acido-basico.

 

 

Dr.ssa Benedetta Frosali

SINDROME DEL COLON IRRITABILE

SINDROME DEL COLON IRRITABILE

Per Sindrome del colon irritabile si intende un disturbo dovuto ad un cambiamento rispetto al normale delle contrazioni dei muscoli intestinali, che dovrebbero contrarsi e distendersi seguendo un ritmo coordinato per spostare gli alimenti che dallo stomaco attraversano il tratto intestinale verso il retto. Si può manifestare con diarrea, stipsi, gonfiori e dolori addominali.

Le cause non sono ancora chiare, sicuramente entrano in gioco fattori ormonali, nervosi, abuso di farmaci ma anche stile di vita e alimentazione scorretti.

E’ importante, quindi, adottare certi comportamenti ed un’ alimentazione che se anche non vanno a risolvere il problema, quanto meno ne vanno a ridurre i sintomi. I principali sintomi che si riscontrano sono:

  1. dolore associato a rallentato transito intestinale (sindrome del colon irritabile con prevalenza di stipsi)
  2. dolore alleviato dalla evacuazione
  3. marcata, visibile, distensione addominale
  4. sensazione soggettiva di incompleta svuotamento intestinale in più del 25% delle evacuazioni
  5. mucorrea in più del 25% delle evacuazioni

Studi più recenti però hanno chiarito il principio secondo il quale per porre la corretta diagnosi di sindrome del colon irritabile, i pazienti devono manifestare in maniera continuativa e per almeno 3 mesi nell’arco dell’ultimo anno, almeno 3 dei seguenti sintomi:

 

Dolore o disturbo intestinale caratterizzato da:

1. sollievo alla evacuazione

2. associato al cambiamento della frequenza delle evacuazioni

3. associato al cambiamento della consistenza delle feci

Ulteriori sintomi includono:

a) modificazioni della frequenza delle evacuazioni,

b) modificazioni della forma delle feci

c) modificazioni del passaggio delle feci

d) distensione addominale e soggettività di gonfiore.

L’incidenza è marcatamente differenziata da nazione a nazione.

Approssimativamente il 50% della popolazione affetta da sindrome del colon irritabile, riferisce l’inizio della   sintomatologia a prima  dei 35 anni di età

La comparsa di sintomi nella popolazione che ha superato i 40-45 anni di età, può essere attribuito allo sviluppo di una sindrome del colon irritabile, solo dopo aver escluso la presenza di patologie organiche (stenosi diverticolari, neoplasie etc.)

La dieta tende a incrementare l’apporto di fibra idrosolubile (frutta, ortaggi, legumi passati),maggiormente indicata a normalizzare la motilità intestinale senza irritare le mucose.

Importantissimo è fare attività fisica: stimola la circolazione sanguigna e quella linfatica, il metabolismo dei grassi, l’ossigenazione delle cellule e tante altre funzioni. Si dovrebbero fare soprattutto quei movimenti utili a tonificare i muscoli dell’addome. Sono ottime le passeggiate, salire le scale a piedi, andare in bicicletta e, se possibile, cercare di ritagliare un piccolo spazio nella giornata, bastano 20-30 minuti, per fare qualche esercizio specifico per i muscoli addominali. Infine, se proprio non si riesce quotidianamente a ritagliare del tempo per programmare un po’ di movimento, almeno bisogna cercare di ridurre le occupazioni sedentarie, come guardare la televisione o stare davanti al computer fuori dell’orario di lavoro.

Piccole regole:

  1. Evitare: Cibi integrali, legumi secchi interi, frutta e verdura fibrose (ricche di fibra indigeribili: uva, fichi, pera, prugne),caffè, tè, cacao, bibite e bevande alcoliche ,spezie, selvaggina, carni fibrose ricche di tessuto connettivo.
  2. Masticare i cibi lentamente e accuratamente, in modo da favorire il processo digestivo e preferire piatti semplici, evitando cibi elaborati e ricchi in grassi che andrebbero ad aumentare il carico e il lavoro dell’intestino. Le cotture ideali sono ai ferri o al vapore. Evitare assolutamente le fritture.
  3. Bere almeno 1,5 – 2 lt di acqua naturale al giorno. Contenere invece il consumo di: tè nero, caffè, bevande a base di cola, cioccolata in tazza, vini e superalcolici, acqua e bevande dolcificate, colorate, gassate. Le bevande non devono essere fredde.
  4. Utilizzare probiotici che portano ad una riduzione della produzione di gas e quindi ad un miglioramento nel dolore addominale.
  5. Le fibre solubili (contenute in avena, legumi e frutta fresca, soprattutto nelle mele, nelle pesche e negli agrumi) promuovono la crescita di flora intestinale protettiva (azione prebiotica), regolarizzano la funzione intestinale e riducono la microinfiammazione correlata all’intestino irritabile.
  6. Per quanto riguarda pane, pasta, riso, cereali e derivati, vanno evitati tutti gli alimenti preparati con farina integrale. Si possono tranquillamente mangiare: riso bianco ben cotto, semolino, grissini e cracker senza grassi, fette biscottate e pane tostato. Meglio evitare: pane bianco molto lievitato, pane integrale, pane alla crusca, mollica di pane fresco, pane ai cereali, riso e pasta integrali, brioches e prodotti industriali da forno, merendine confezionate, biscotti di produzione industriale.
  7. Per quanto riguarda la carne, non sono raccomandate le carni salate, molto grasse e affumicate, la trippa, salumi grassi crudi e cotti, insaccati, lumache, tutta la cacciagione e la selvaggina. Sono da preferire carni bianche o rosse magre: pollo, tacchino, coniglio, vitello, manzo, purché sempre ben sgrassati e/o privati della pelle. Tra i salumi vanno bene prosciutto cotto e affettato di tacchino, saltuariamente prosciutto crudo e bresaola.
  8. Lo stesso discorso vale per il pesce: niente salmone affumicato, acciughe, sardine, pesce fritto, ostriche, capesante e tutti i molluschi o i frutti di mare in genere, scegliendo invece sogliola, orata, branzino, platessa, nasello, da lessare o cuocere alla griglia.
  9. I latticini (SE TOLLERATI) sono da consumarsi sempre in quantità moderate, dando la precedenza a: yogurt magro, ricotta fresca, stracchino, parmigiano, latte scremato, ed evitando i formaggi stagionati grassi e/o fermentati, come gorgonzola, mascarpone, pecorino, taleggio, emmenthal, fontina stagionata, e il latte o yogurt interi.
  10. Per quanto riguarda le verdure, è meglio consumarle cotte e passate, oppure anche finemente tritate. INIZIALMENTE preferire patate (cotte al forno, a vapore o purea), lattuga, crescione, indivia; Evitare: radicchio, finocchio, sedano, cicoria, cipolla, legumi (piselli, fagioli, ceci, fagiolini, etc.), cavolfiore, cavolo, broccoli, rape, verze, carciofi, melanzane, funghi, peperoni, asparagi e, in genere, tutte le verdure “dure”, contenenti molto “gambo”.

I legumi possono essere consumati sotto forma di passato o in purea.

IN SEGUITO, sempre cotte e in modeste quantità, possono essere usati anche asparagi, barbabietole, erbette, fagiolini, finocchi, funghi freschi, pomodori, scarola, sedano,zucchine. Passare alla verdura cruda solo quando sia intervenuto un netto miglioramento, aggiungendo eventualmente anche cavoli, cicoria, rapanelli, cipolle, porri, rape e peperoni, tenendo però conto delle tolleranze individuali per questi cibi.

  1. Per quanto riguarda la frutta, evitare: avocado, cocco, cachi, uva, fichi, fichi d’india, castagne, zucca, ciliegie, fragole, anguria, melone, prugne, frutti di bosco, noci, nocciole, mandorle, datteri, pinoli, e tutta la frutta essiccata. Preferire ananas, arance, limone, mandarini, mele, pompelmo. Inoltre è sempre meglio consumare la frutta senza buccia e lontano dai pasti: subito dopo il pasto, infatti, specialmente se associata ai carboidrati, può fermentare e dare quindi fenomeni di gonfiore. L’ideale sarebbe mangiare frutta cotta.
  2. Il condimento migliore è sempre l’olio extravergine di oliva, mentre è meglio bandire dalla tavola aceto, pepe, peperoncino, senape, spezie e aromi piccanti (salse, curry, ketchup).
  3. L’unico dolce consentito è il miele. Altri dolci, come cioccolato, frittelle, pasta sfoglia e dolciumi da forno o preparati con creme a base di uova e di cioccolato, panna montata e gelati sono sconsigliati.
  4. Importante ripristinare la tendenza alla regolarità della funzione intestinale; sfruttare i naturali riflessi di svuotamento intestinale: evacuare sempre alla stessa ora, sfruttare il riflesso gastro-colico, particolarmente valido dopo la prima colazione del mattino.